Un brillante esordio letterario: Comunicazioni del Consiglio Direttivo nel Notiziario n°10/2013

premiato l’esordio letterario di Vanda Liber

LOCANDINA 1

Con il suo primo romanzo ” I BAMBINI DI CRISTALLO“, pubblicato da Saturnia nell’aprile 2012,  la nostra  collega VANDA LIBER ha vinto a Savona, nel settembre dello scorso anno, il 1° premio del “CONCORSO LETTERARIO INTERNAZIONALE “INSIEME NEL MONDO”, patrocinato da Regione Liguria, Provincia di Savona e Comune di Savona.

Vanda, che di questa sua ‘attività’  dice  “…scrivo per passione, di notte o al mattino presto, prima che il mondo si svegli, alle prime luci dell’alba, quando c’è ancora il silenzio della notte ad avvolgere ogni cosa…”, ha scritto anche un racconto,  UN GIORNO DI PIOGGIA, premiato al Salone del Libro di Torino 2011 e pubblicato in un antologia di Laterza intitolata “Un giorno tra le righe” con selezione operata da Scuola Holden.

Alleghiamo qui di seguito il link a (una breve recensione  del romanzo (accompagnata da diversi lusinghieri commenti) formulando a  Vanda le più vive congratulazioni per il brillante esordio letterario e l’augurio di ulteriori successi.

Il romanzo si può acquistare nelle librerie (costo euro 12,00) oppure contattando Vanda sulla mail vanda.liber@unicredit.eu o ancora nelle giornate del 13, 14 e 15 dicembre nelle CASETTE del MERCATINO di NATALE del VOLONTARIATO e della SOLIDARIETA’ in via Garibaldi a TRENTO

Ci pare importante sottolineare  che tutti i proventi del libro sono devoluti ai bambini di una Missione nel Kerala, nel sud dell’India (FR. L.M. Zucol S.J. di Pariyaram) dove opera da molti anni, profondamente amato e conosciuto come guida spirituale,  il missionario trentino padre Rino Zucol, nativo di Sarnonico in Alta Val di Non.

Anche il romanzo I BAMBINI DI CRISTALLO è ambientato in India e racconta la storia di una donna che ha trovato risposta alle sue profonde inquietudini interiori nel ventre di un’India con i suoi villaggi, le fragilità dei più piccoli, i colori e i profumi.

Due storie parallele, quella di Padre Lino e quella di Sara, la protagonista del romanzo che, a poco a poco, smette di pensare a cosa le manca o a cosa l’ha fatta soffrire per lasciarsi travolgere dalla sola cosa che lenisce le ferite più profonde: dedicarsi agli altri.

Sara aveva accettato di partire. Lo aveva fatto trascinata dalla forza dirompente che aveva sentito quando Mino le aveva preso entrambe le mani e le aveva strette tra le sue. Mino aveva aspettato che le lacrime liberassero tutto il suo dolore, poi le aveva parlato di Kottayam e lei aveva lasciato che la mente vagasse per qualche istante tra quelle strade polverose e tra quei rumori assordanti, tra i colori ed i profumi delle spezie. Il loro era un legame speciale. Forte, indissolubile, costruito sulle rocce del tempo, eterno. Un viaggio dentro il ventre dell’India più autentica. Con i suoi villaggi, la povertà, le malattie ed i bambini con le mosche che si appiccicano sugli occhi. Occhi che sorridono sempre. E Kim, il bambino che ha paura della pioggia. Kim che non parla più perchè il dolore gli ha rubato la voglia di esistere portandogli via vilmente tutta la sua piccola vita. Ferite che si incontrano, che si stringono in un abbraccio disperato dal quale forse nasce una speranza. Un’altro pezzo di vita, un’altra possibilità. Un destino già scritto dentro il buio di una capanna di makuti dalle mani scheletriche e tremanti di un vecchio sciamano.”

 

Ci sembra una bella idea (in tutti i sensi) per una strenna natalizia!

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